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TUTTI GIU’ PER TERRA!

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Immagine tratta dal sito: www.pollicegreen.com

Immagine tratta dal sito: www.pollicegreen.com

Riflettevo su una cosa in questi ultimi giorni, una cosa alla quale, nella stragrande maggioranza dei casi, non siamo più abituati. Stare a terra, seduti, sdraiati. Io mi sono lentamente riappropriata di questa abitudine in anni relativamente recenti, da quando ho iniziato a praticare yoga e ancor di più da quando vivo in una casa con il parquet e il riscaldamento a pavimento 😉 Non è possibile prescindere dall’appoggio al suolo, in qualsiasi posizione esso sia, durante una pratica. E ed è proprio quello stare in stretta e costante comunicazione con la terra che consente di lavorare su di sé in un certo modo, diversamente sarebbe impossibile.

I bambini iniziano da piccoli a vivere il contatto col mondo, dopo i primi mesi passati sdraiati o in braccio ai genitori, proprio sdraiandosi, sedendosi, gattonando, rotolandosi a terra. Spesso, da un certo punto in poi della loro vita, arriva un imperativo assoluto a modificare drasticamente questo dato di fatto: “Alzati! Non stare lì sdraiato/seduto!” spesso accompagnato dall’ulteriore giustificazione “che per terra E’ SPORCO!” Si perde molte volte in questo modo una capacità sia fisica che psicologica di stare in quelle posizioni e in quello stato d’essere, capacità che magari ci si ritrova faticosamente a rincorrere anni e anni dopo.

Il pretesto simpatico per scrivere questo post me l’hanno fornito i miei genitori che, dopo aver trascorso qualche ora nel fine settimana con la Creatura in mia assenza, mi hanno fatto drammaticamente notare che il bambino continuava a sedersi per terra in ogni dove (più precisamente nel centro commerciale), dove avrebbe potuto prendersi chissà quale malattia mortale dal contatto con un pavimento contaminato da miliardi e miliardi dei peggiori possibili microorganismi. Intendiamoci, non lo incoraggio neppure io a praticare il rotolamento selvaggio in tali circostanze, ci mancherebbe, anche per motivi di adeguata educazione, ma la reazione che il comportamento ha suscitato in loro mi è sembrato un tantino eccessiva nella drammaticità delle possibili conseguenze. E sarà anche che il paio d’anni di vita svizzera mi hanno un tantino influenzata su certe “fissazioni” italiane.

Ma la cosa più simpatica di tutte è stata che, proprio mentre ascoltavo “impassibile” le loro rimostranze, noi stavamo preparandoci per una cena-pic nic sul pavimento di casa :-)

 


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